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Comunicato ANTIDOTE-EUROPE, inoltrato da EQUIVITA (21.05.2014)

Ai candidati al Parlamento Europeo per le elezioni di Maggio 2014

 

Certo sapete tutti che l’Unione Europea ha competenza per la salute e la ricerca. Ma forse non sapete quale sia l’attuale stato di salute dei cittadini europei, e neppure quello dei cittadini del vostro stato. Secondo le statistiche epidemiologiche francesi ( di VS, HAS, OPEPS…) in Francia più di  una persona su 10 (per un totale di più di 6 milioni di individui) è affetto da Alzheimer, o diabete, o tumori ormono-dipendenti (seno, prostata), o da autismo, e due milioni di nuovi casi saranno diagnosticati nel corso di quest’anno. Queste cifre sono più che raddoppiate nell’ultima decade. Poiché la popolazione francese  rappresenta all’incirca 1/8 di quella della UE, è facile calcolare le cifre riferite a quest’ulima.

E’ ovvio che la UE ha prestato troppa poca attenzione alla prevenzione di questi mali e ai progressi nelle cure.

Se queste tendenze persistessero, i nati nel 2000, scoprirebbero, mentre ancora nella prima parte della loro vita, di essere affetti da diabete nella misura di uno su tre, da Alzheimer di uno su quattro. Il cancro alla prostata colpirebbe tutti gli uomini, il tumore al seno una donna su tre, mentre una nascita su tre risulterebbe autistica e la sterilità maschile sarebbe generale nel 2025…

 

La popolazione europea si trova a dover affrontare una seria crisi sanitaria, che minaccia la sopravvivenza della nostra specie per la fine di questo secolo. L’Unione Europea (come ogni membro del suo Parlamento) ha i mezzi giuridici e materiali per invertire immediatamente questo disastroso trend.

 

Antidote Europe (AE*), associazione senza fine di lucro il cui scopo è esclusivamente l’applicazione del progresso scientifico a favore della salute umana, ha condotto una rigorosa analisi scientifica per identificare le cause della presente crisi sanitaria, dovuta a misure preventive inefficaci per evitare i rischi tossici presenti nel nostro ambiente, oltre che alla carenza di progressi scientifici nelle cure dei mali sopra menzionati. L’analisi ha mostrato che vi è un’insidia comune in tutti questi fallimenti: l’utilizzo in laboratorio degli animali - considerati “modelli biologici” dell’uomo – per una prevenzione specifica per l’uomo e per la ricerca medica in generale. Questo rappresenta un errore metodologico fatale, poiché nessuna specie può essere considerata modello biologico di un’altra specie, per quanto essa possa essere vicina in termini evolutivi. Questo dato di fatto biologico è la semplice conseguenza della definizione di specie, del suo isolamento riproduttivo, che ci fa dedurre che in una determinata specie i geni (e le loro espressioni) sono unici. Una determinata specie reagirà in un esperimento o in una malattia con i propri ed “unici” geni, in una maniera specie-specifica. In un esperimento condotto in condizioni identiche, le reazioni di una specie diversa potrebbero essere similari, diverse o anche opposte; la risposta si potrà avere solo ripetendo l’esperimento sulla specie per la quale viene condotta la ricerca.

 

Ogni prevenzione o ricerca medica su “modello” animale è priva di valore per l’uomo, inutile nella migliore delle ipotesi, ma spesso anche fonte di risultati falsi dall’esito mortale, i costi dei quali saranno a carico della nostra salute.

 

Una Iniziativa dei Cittadini Europei, “STOPVIVISECTION”, il cui scopo è vietare l’uso degli animali in test o ricerche finalizzati alla salute umana, ha raccolto 1.340.000 firme. AE ha partecipato a questa ECI per motivi scientifici impellenti, dimostrando l’assurdità del concetto stesso di “modello” animale. Nell’autunno del 2014, la nuova Commissione avrà l’obbligo di ascoltare in un’audizione pubblica le ragioni di STOPVIVISECTION e in seguito il neo-eletto Parlamento potrà essere chiamato a discutere su di una nuova direttiva come conseguenza della suddetta ICE.

 

Vi preghiamo di farci sapere, con urgenza, con una mail a [email protected] (le vostre risposte saranno pubblicate prima delle elezioni) se:
                 1) siete favorevoli o contrari all’uso di animali quale “modello” biologico per la prevenzione  e per gli studi biomedici riguardanti l’uomo.

            2) siete determinati a non deflettere da questa posizione, indipendentemente dalle pressioni politiche o commerciali (lobbying) alle quali come MEP sarete esposti.

                            Claude Reiss, fisico e biologo cellulare, durante 30 anni direttore di laboratorio al CNRS di Parigi

 

*Nota: AE non è un’associazione animalista. AE ha sviluppato metodi rapidi ed economici (citati in REACH, vedi anche TOX21) per la valutazione dei rischi tossici su campioni di cellule e tessuti umani. AE propone anche approcci terapeutici nuovi, brevettati, contro AIDS, SARS, epatite C, Dengue, West Nile fiever, ecc., finalizzati a pazienti umani.